Le mappe termiche sono semplicemente un potente strumento visivo per la visualizzazione degli impianti o servono a qualcosa di più? Perché sono più costose della termografia tradizionale?
Le mappe termiche sono un “nice to have” o sono essenziali per una termografia corretta?
Solardrone è passato di recente a offrire ai suoi clienti mappe di calore + rgb e questo post spiega perché:
Ogni volo in un impianto fotovoltaico genera più di 6.000 immagini/MWp. Migliaia di immagini non collegate tra loro che vengono esaminate manualmente per individuare, localizzare e classificare ogni modulo con anomalie. I voli generano sequenze di immagini di questo tipo:

È relativamente ovvio rilevare un’anomalia all’interno di queste immagini ma, quando ci troviamo in impianti fissi o con inseguitori a 1 asse, molto spesso accade quanto segue: abbiamo rilevato un’anomalia termica all’interno di un enorme mare di moduli senza alcun riferimento visivo. E le coordinate GPS dell’aereo non sono sufficienti per sapere in quale colonna si trova esattamente il modulo:
Problema di localizzazione in impianti con inseguitore fisso e a 1 asse.

L’unica opzione in questi casi è contare manualmente, foto per foto all’interno della sequenza di immagini catturate, fino a sapere in quale colonna si trova il modulo con l’anomalia. Questo arduo processo di conteggio, essendo manuale, genera una moltitudine di errori. Circa 1 modulo su 20 viene localizzato in modo errato seguendo questo metodo, attualmente in uso nel settore.
Individuare correttamente un modulo o garantirne la tracciabilità non dovrebbe essere un “nice to have” ma un “must to have”.
La cucitura delle immagini (mappatura termica) risolve questo problema.<La mappatura termica (3 cm/pixel) + RGB (1 cm/pixel) è l’unica soluzione per garantire che tutti i moduli dell’impianto fisso e i tracker a 1 asse siano stati termografati e localizzati correttamente.
È più facile a dirsi che a farsi. La mappatura termica è tecnicamente impegnativa e richiede una grande quantità di tempo extra durante i voli sul campo (fino a tre volte tanto). Questo aumenta il costo e la complessità delle operazioni, oltre a limitare la risoluzione a 5 cm/pixel.

Solardrone ha investito molte risorse in ricerca e sviluppo per ottenere la soluzione più ottimale.
Invece di mappare l’intero terreno dell’impianto, compreso il suolo, viene effettuata solo una cucitura lineare dei pannelli fotovoltaici, in modo da ottimizzare notevolmente i tempi di volo, ottenendo tempi identici a quelli che si avrebbero se non si effettuasse la mappatura termica. È il perfetto equilibrio tra la migliore soluzione tecnica e il miglior costo.
In sintesi, la tabella seguente chiarisce i vantaggi di lavorare con una mappa termica e conferma che è la strada giusta da percorrere quando si effettua una termografia aerea nei parchi fotovoltaici:
